mercoledì 12 novembre 2008

Cinque anni fa, Nassirya.

Nel novembre 2003 avvenne l'attentato al comandoitaliano delle truppe di stanza a Nassirya, zona affidata ai militari italiani per il controllo del territorio dai terroristi di Al Quaeda. Per i nostri soldati fu una strage; la peggiore dopo la seconda guerra mondiale.
Appena fuori della città, al fianco di uno stradone, stava un piazzale aperto con al fondo la costruzione in cemento armato che i soloni del nostro esercito assunsero come sede del comando territoriale. Nessun muro di difesa, né cancelli, né barriere in cemento. Il camion del terrorista suicida si presentò davanti all'edificio e si fece saltare in aria. Nulla poterono i pochi soldati di sentinella che si accorsero solo all'ultimo momento di quanto stava avvenendo.
Non so se l'on. Martino, ministro della difesa di allora, ordinò una inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella sottovalutazione del pericolo in quella zona ostile e infida. Se la faciloneria sottintesa agli italiani brava gente, e amati dal popolo; prese la mano facendo ritenere inutili le più elementari norme di difesa e protezione in zona di guerra.
Nella commemorazione delle vittime grande afflato patriottico verso i soldati ammazzati dall'attentato, ma nulla sul perchè sia potuto avvenire con tanta facilità.

Il comando di Nassirya il giorno dell'attentato
e la visita del Ministro il giorno successivo.
-------------------------

Nessun commento: