sabato 27 dicembre 2008

Resistere resistere resistere.



LA QUESTIONE MORALE ANNO 2009
commento di Pier Luigi Baglioni.


Miriam Mafai pubblicò presso la Mondatori il volume ‘Botteghe Oscure addio!’ in cui, tra ricordi e rimembranze, dopo Mani pulite, dava scontato il cambiamento radicale della vita politica con la moralizzazione dello stato italiano. Secondo lei sarebbe anche avvenuto un drastico ridimensionamento dell’economia dei partiti.
Mi domandai come fosse possibile per una accorta giornalista di sinistra fosse possibile prendere una simile cantonata pur conoscendo Il Gattopardo in cui Tommasi di Lampedusa fotografava l’indole indistruttibile della nostra nazione: cambiare qualcosa affinché nulla cambi.
Venti anni prima, nel 1976 dopo l’arresto per tangenti del mio referente politico Paolo Machiavelli, mi ero ritirato a vita privata e avevo scritto un racconto-verità che, partendo dal presupposto (indicato –a parole ma senza alcuna azione pratica- anche da Enrico Berlinguer) della ‘questione morale’ precedeva di 20 anni la realtà del finanziamento illecito dei partiti e l’arricchimento personale di molti politici professionali insinuati nelle istituzioni con quel compito. Spedito a uomini politici ed editori la mia testimonianza fu ignorata.
Non ero certo il primo. Ricordo agli inizi degli anni ‘80 un numero della rivista economica ‘Il Mondo’ tutto dedicato all’argomento della corruzione politica con inchieste che tracciavano la storia degli scandali italiani dall’aeroporto di Fiumicino, ai terremoti in Irpinia, in Sicilia, quello dei petroli in cui il parlamento promuoveva leggi volute dalle società petrolifere in cambio di sesquipedali ‘dazioni’ ai partiti… fino alle ‘creste’ sulle roulotte dei terremotati in Friuli chieste da Freato segretario del premier Aldo Moro.
Reso scettico da tali presupposti non credei per nulla a Mani pulite intuendo che tutta la faccenda si sarebbe risolta togliendo di mezzo una classe politica per sostituirla con un’altra. E garantire una bella carriera politica alla testa di turco dell’operazione.
Sono passati anni ed in Italia nulla cambia. Come per la mafia anche per la corruzione politica nei decenni leggo i soliti editoriali, ascolto i medesimi discorsi. Ed ogni volta pare che politica e pubblicistica nostrana scoprano enfaticamente l’umidità nei pozzi.

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